mercoledì 31 agosto 2011

Safety Tutor: verità, falsi miti e grandi "bufale"

Dopo la pubblicazione dell'articolo sul Safety Tutor avvenuta qualche giorno fa, abbiamo ricevuto diversi commenti dai lettori. Alcuni di loro chiedevano delucidazioni su alcuni aspetti particolari del suo funzionamento; altri, invece, ci criticavano perché, secondo chi li ha scritti, SicurAUTO avrebbe taciuto alcune presunte "verità" sul Tutor che permetterebbero di ingannarlo, evitando quindi le relative sanzioni. Complessivamente, i commenti dimostrano che a sei anni dall'entrata in funzione del sistema di rilevamento automatico della velocità autostradale (peraltro poco conosciuto in generale: ne abbiamo parlato qui), sul suo funzionamento sono ancora diffuse le idee bizzarre, i falsi miti e le vere e proprie "bufale" sul modo di farla franca. Proprio per questo, abbiamo pensato di fare un po' di chiarezza e di spiegare che cosa c'è di vero e di falso su un dispositivo che, ci piaccia o no, è destinato a cambiare le nostre (cattive) abitudini autostradali.

IL TUTOR C'È
Vero. Sembra quasi una stupidaggine ricordarlo, ma forse non lo è. Può apparire assurdo, e forse è un atteggiamento inconscio con il quale il nostro cervello cerca di difendersi da una realtà scomoda, ma una delle attitudini più inspiegabili che ancora governa il comportamento di molti automobilisti in autostrada è infatti il non tener conto che il Tutor non è una diavoleria sperimentale di là da venire, ma è una realtà che già oggi funziona ed è quasi infallibile. E, oltretutto, verrà progressivamente installato su tutte le autostrade italiane. Rimuoverlo dal nostro immaginario collettivo facendo finta che non esista non diminuisce certo il numero di multe nella casella della posta. Semmai, lo aumenta.

IL TUTOR NON È SEMPRE EFFICACE
Vero. Il dispositivo (come tutti, del resto) non ha un'efficacia pari al 100%. Vi possono essere dei casi in cui non funziona come dovrebbe e non permette di identificare la targa del veicolo che ha superato il limite di velocità. Il suo lavoro diventa più difficile in condizioni atmosferiche particolarmente impegnative, per esempio quando c'è nebbia straordinariamente fitta o sotto un acquazzone terribilmente violento. Per quanto riguarda la nebbia, i dati ufficiali dicono che il Tutor è efficace fino a una visibilità fino a 30-40 metri, il che lascia intendere che al di sotto di questa soglia il sistema può andare in crisi. Tuttavia, è appena il caso di ricordare che, in queste condizioni, superare i limiti che fanno scattare le sanzioni da Tutor è, multa a parte, semplicemente da suicidi. In ogni caso, certi trucchi per non farsi rilevare sono inutili. Per esempio, spegnere o attenuare la luminosità delle luci della targa o delle altre. Inutile (oltre che vietato dalla legge) "scolorire" uno o più caratteri della targa stessa: interfacciando quelli rimasti visibili con la foto della vettura, per le forze dell'ordine non è difficile identificare l'eventuale "furbetto". Attualmente, il sistema è accreditato di un'efficacia pari al 97%.

IL TUTOR È SEMPRE ATTIVO
Falso. Non conosciamo il tasso di disponibilità del dispositivo (probabilmente è un dato gelosamente custodito) ,ma è chiaro che anch'esso è soggetto a periodi di non operatività dovuti ad avarie o a interventi di manutenzione. Ovviamente, però, nessuno sa quando è inattivo su determinati tratti di autostrada e i pannelli a messaggio variabile che avvertono della sua presenza rimangono accesi anche quando il Tutor non funziona. Questo è il bello (o il brutto, secondo i punti di vista) del concetto di "deterrenza": le armi incutono timore anche quando non si sa se sono cariche oppure no.

CI SI PUÒ APPELLARE PERCHÉ I TUTOR SONO FUORI TARATURA
Falso. L'unico problema di taratura del sistema riguarda la sincronizzazione degli orologi collocati in corrispondenza dei portali, che deve essere perfetta poiché il dato dell'orario è rilevante ai fini del calcolo della velocità media. Ma in realtà si tratta di un falso problema, poiché gli orologi sono tutti collegati tra loro via satellite, quindi la sincronizzazione è praticamente garantita. Qualcuno ha individuato un presunto punto debole nelle spire "annegate" nell'asfalto (che registrano il passaggio dei veicoli all'inizio e alla fine del tratto controllato), che fornirebbero risultati legalmente "impugnabili" a causa della loro sensibilità alle escursioni termiche del manto stradale. La verità è che le escursioni ci sono, ma la variabilità dei risultati è così bassa da essere totalmente irrilevante ai fini del calcolo delle velocità medie. In passato c'è stata una sentenza di annullamento della sanzione motivata da un problema di taratura, ma solo perché la Polizia non è riuscita a esibire davanti al giudice il relativo certificato. Quindi, si è trattato di un semplice problema di cattiva organizzazione interna sul quale è meglio non fare conto. Il fatto che un automobilista sia riuscito a farla franca non significa che altri ci riusciranno per lo stesso motivo: la polizia si è organizzata meglio e l'organizzazione migliorerà ancora man mano che il Tutor si diffonderà sulle autostrade italiane.

RALLENTARE IN PROSSIMITÀ DELLE TELECAMERE È INUTILE
Vero. Il Tutor rileva, ai fini sanzionatori, la velocità media dei veicoli in un determinato tratto d'autostrada. Quindi, pensare che funzioni come un Autovelox (che invece rileva quella istantanea) e frenare bruscamente avvicinandosi a una telecamera per non essere "beccati" non serve assolutamente a evitare una multa. Però a qualcosa serve: ad aumentare il rischio di essere tamponati dai veicoli che seguono. I moticiclisti, poi, non possono sperare di non esere rilevati zigzagando tra le spire collocate sotto il manto stradale: sono sistemate in modo che almeno una svolgerà sempre il suo compito. II segreto per farla franca, quindi, è uno solo: a entrare in autostrada tenendo presente che si sta percorrendo una via di comunicazione soggetta a un controllo pressoché costante. E quindi, rispettare in ogni momento i limiti di velocità. Per far questo, dobbiamo abituare il nostro "cruise control" mentale a entrare in funzione non appena ritiriamo il biglietto al casello o ne attraversiamo la barriera.

IL TUTOR NON RILEVA CHI CIRCOLA SULLA CORSIA D'EMERGENZA
Falso. Le telecamere sono orientate in modo da essere perfettamente in grado di registrare (e certamente lo fanno) chi occupa la corsia d'emergenza in prossimità dei portali. A parte che tale comportamento irresponsabile pregiudica la sicurezza stradale, chi crede di farla franca con questo espediente è destinato a cocenti delusioni. E, se "pescato" da una pattuglia a circolare senza motivo sulla corsia riservata ai soccorsi, è soggetto anche alla pesante sanzione prevista dall'art. 176, comma 20 del Codice della Strada: da 389 a 1.559 euro.

NELLO STESSO GIORNO SI PUÒ ESSERE MULTATI PIÙ VOLTE SULLA STESSA AUTOSTRADA
Vero. Non c'è limite al numero di contravvenzioni che possono essere comminate lo stesso giorno, per la stessa auto e sulla stessa arteria. In teoria il numero di multe in una sola giornata può anche corrispondere al numero di tratti sorvegliati dal Tutor in cui è suddivisa, se si superano i limiti previsti in tutti i tratti controllati. Chi scrive ha avuto personalmente a che fare con un personaggio che si vantava pubblicamente di ignorare il Tutor, in particolare nei viaggi di lavoro durante i quali la parola d'ordine è, troppo spesso, "arrivare prima". Ebbene, durante uno di questi viaggi, un Torino-Roma e ritorno, l'interessato è tornato a casa con un "bottino" di oltre 5.300 euro di sanzioni. Una lezione da ricordare.

IL TUTOR "SCHEDA" LE TARGHE DI TUTTI VEICOLI
Falso. Niente Grande Fratello: le telecamere del sistema rilevano tutti i veicoli che transitano per i portali, ma registrano su un supporto soltanto quelle dei veicoli che hanno tenuto una velocità media superiore ai limiti. Gli altri transiti vengono cancellati automaticamente. La privacy è salva anche perché l'utilizzo dei dati raccolti per qualsiai altra finalità diversa da quella sanzionatoria per la violazione dei limiti è vietato.

DOVE C'È IL TUTOR PUÒ ESSERCI ANCHE UN AUTOVELOX
Falso. Il fatto che su un determinato tratto autostradale sia in funzione il Tutor esclude che ci si possa imbattere anche in una postazione Autovelox, fissa o mobile. Di conseguenza, un automobilista che circola su un tratto controllato dal Tutor e merita una contravvenzione per superamento della velocità media non può vedersene recapitare un'altra perché, sullo stesso tratto, ha superato anche quella istantanea. Tuttavia, poiché il Tutor, tramite le spire sotto l'asfalto, può essere utilizzato per rilevare anche la velocità istantanea, un automobilista può essere multato per averla superata in base al rilevamento del Tutor stesso. Ma in questo caso non può essere sanzionato per aver superato nello stesso tratto quella media. Questo per rispettare il noto principio giuridico del "ne bis in idem". Cioé, non si può essere puniti due volte per la stessa colpa.

IL TUTOR FUNZIONA SOLO PER LE AUTO DOTATE DI TELEPASS
Falso. È una delle "bufale" più antiche e più dure a morire. Il Tutor svolge la sua funzione in modo totalmente indipendente dal mezzo di pagamento del pedaggio scelto dal conducente. I sensori (spire sotto l'asfalto e telecamere ai portali) non sono in alcun modo interfacciati con quelli del Telepass, del quale il dispositivo di rilevamente ignora la presenza a bordo del veicolo.

LA VARIAZIONE DEI LIMITI DI VELOCITÀ IMPOSTATI SUL TUTOR NON È IMMEDIATA
Falso. È noto che in caso di pioggia il limite di velocità in autostrada, mai superiore ai 130 km/h, scende a 110 km/h. L'aggiornameno del limite impostato potrebbe benissimo essere immediato. Quindi, continuare a guidare a 130 mentre sta iniziando a piovere non è una buona idea: nel sistema potrebbe già essere stato inserito il limite di 110 km/h, e tenere i 130 confidando nella lentezza degli aggiornamenti potrebbe fruttare una contravvenzione. In ogni caso, il sistema non può sapere se su tutto il tratto controllato è presente la pioggia o la neve. Quindi, se nella zona del portale sussiste una delle due condizioni, il Tutor viene settato sulla modalità di rilevamento della velocità istantanea. Poi, in base alla fotografia (dove si vede se c'è pioggia oppure neve), si decide se elevare o meno la contravvenzione

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