giovedì 8 settembre 2011

MESTRE - Truffa delle patenti

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Fa l'esame per gli stranieri. Scoperta la maxi-truffa delle patenti
L'inganno rendeva così bene che il ragazzo mestrino viveva di quello
MESTRE. Ha sostenuto decine di esami di teoria per conseguire la patente al posto di stranieri che manco conoscevano l'italiano.
Per 300 euro a prova, risultato positivo garantito, si spacciava per ucraino, serbo o moldavo. Naturalmente con documenti. Ma è stato smascherato da una esamitrice della motorizzazione e dalla polizia stradale che, oltre a lui, ha già denunciato il titolare di due agenzie di scuola guida ideatore del business e un ragazzo cinese che sosteneva gli esami per conto di suoi connazionali.
L'indagine della polizia stradale, iniziata diversi mesi fa, si sta allargando a macchia d'olio. Almeno dieci scuole guida della nostra provincia hanno impiegato il «ragazzo esame». Ma c'è il forte sospetto che il meccanismo sia più difuso di quanto s'immagini.
Il 22enne mestrino viveva di esami da almeno tre anni. Sveglio, diplomato, conoscenza del codice a menadito, si è sottoposto a centinaia di esami in questi anni. Come del resto il cinese, suo coetaneo, nato e residente a Prato che oltre alla sua lingua è padrone di quella italiana.
Ma sulla loro strada un giorno trovano una dipedente della motorizzazione civile che periodicamente esamina i giovani che si presentano per sostenere la prova teorica per la patente. La donna nota la faccia di un ragazzo e le rimane impressa. Si rende conto di averla già vista, ma non sa quando.
Un giorno si ricorda che quella faccia è di un ragazzo che si è presentato per l'esame di teoria e ha un flash: quel giovane si è presentato più volte all'esame. Ma, soprattutto, le sembra che si sia presentato con nomi diversi e stranieri. Per avere la certezza inizia a fotocopiare i documenti d'identità con i quali le persone si presentano a sostenere l'esame.
La sua intuizione trova la conferma: quel ragazzo di 22 anni continua a presentarsi con nomi diversi e viene promosso. L'esaminatrice si rivolge alla polizia stradale. La sezione di pg del comando di via Ca' Rossa comincia a indagare e scopre il business. O meglio la truffa del «ragazzo esame» e il suo ideatore.
A capo di tutto, secondo la polizia, c'è U.C., 55 anni, titolare di due autoscuole di Mestre e dell'immediata periferia. A lui si rivolgevano molti stranieri che, se a guidare l'auto non avevano problemi, avevano enormi difficoltà a sostenere gli esami di teoria.
A quel punto s'inventano la truffa del «ragazzo esame». Coinvolgono il 22enne che, periodicamente, svolge esami per conto di chi vuole avere la certezza di passare la teoria. All'esame si presenta con il documento del giovane che deve essere esaminato. Al posto della foto di questo, c'è quella del «ragazzo esame», come del resto nel fascicolo originale che l'autoscuola presenta alla motorizzazione quando porta le persone agli esami. Dopo l'esame si toglie la foto dall'incartamento e tutto torna originale.
Ma siccome sono parecchi anche i cinesi che vogliono avere la patente, ecco allora che a Prato l'ideatore del business scova un ragazzo di 22 anni cinese, nato in Italia, che per conto dei connazionali diventa «ragazzo esame». Per ogni esame che sostengono i due ricevono dai 300 ai 350 euro.
La polstrada ha già individuato un centinaio di titolari di patenti ottenute così. Permessi di guida che la Motorizzazione sta annullando. Per il momento sono state individuate una decina di altre scuole guida che si sono servite del sistema. A vario titolo i protagonisti devono rispondere di sostituzione di persona, falso ideologico in atto pubblico e istigazione a compiere questo reato.


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