lunedì 25 aprile 2011

ANIA E INDENNIZZO DIRETTO - LA BEFFA

L’indennizzo diretto, dal 2007, ha fatto salire le Rca, ha fatto crescere le truffe, è stato “distrutto” dalla Corte costituzionale che l’ha dichiarato facoltativo. Quella legge va solo presa e buttata.
Non sono spiegabili le parole di Paolo Garonna, direttore generale Ania al Senato
1) “Il risarcimento diretto ha consentito una riduzione dei tempi di liquidazione e del contenzioso, ma occorre garantire certezza giuridica che la procedura non sia aggirabile da operatori interessati a reintrodurre costi impropri nell’attività risarcitoria dei danni da circolazione”.
Ma chi se ne frega della riduzione dei tempi di liquidazione e del contenzioso. Conta solo la tariffa Rca. E poi se paga 500 euro dopo 30 giorni, è prefribile prenderne 1.000 dopo 45 giorni.
2) “Il sistema in via facoltativa alla lunga non funziona, poiché determina un’antiselezione dei sinistri, vale a dire tende a includere solo quelli meno gravi e costosi, alterando il complesso meccanismo di compensazione economica tra le imprese”.
Be’, funzionerà il sistema obbligatorio. Funziona così tanto che le Rca salgono e le truffe pure

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