Dal Sole 24 Ore
L’impatto sul ramo della Rc auto è ancora soggetto a molte incognite ma potrebbe essere rilevante. Gli incidenti automobilistici con un seguito di morti o di lesioni gravi valgono circa un terzo dei risarcimenti che le compagnie italiane pagano ogni anno (14,6 miliardi nel 2010). E pertanto riduzioni dei risarcimenti, come quelle preannunciate nelle nuove tabelle governative, potrebbero avere un impatto significativo sui bilanci delle compagnie, e anche sulle tariffe degli assicurati. Con la decisione di Palazzo Chigi si conclude in ogni caso un’attesa di cinque anni – tanto durava la latitanza del Governo – e ieri i commenti degli assicuratori e del regulator del settore sono stati unanimamente positivi. «Il decreto in arrivo darà maggiori certezze sulle stime dei risarcimenti – ha sottolineato Vittorio Verdone, responsabile della Rc auto per l’Ania, l’associazione delle imprese – limitando la discrezionalità dei tribunali». E «piena soddisfazione» è stata espressa anche dal presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini per una misura contenuta nel pacchetto di richieste elaborato a fine 2010 assieme al mercato per contenere il costo esorbitante della Rc auto. Un insieme di misure dalle quali è atteso un risparmio tariffario tra il 15 ed il 18 per cento.
Sui possibili effetti economici del provvedimento le compagnie sono tuttavia molto caute. C’è anzitutto l’incognita sul parere del Consiglio di Stato, soprattutto in relazione alla rivalutazione del punto di invalidità (si veda l’articolo a fianco). Ma in generale il mercato, ammaestrato dall’esperienza di questi anni, attende di capire quale sarà, nei fatti, il comportamento dei tribunali. Tra l’altro, il decreto non entra nel merito dei risarcimenti ai parenti dei morti in seguito a un incidente, un costo che è lievitato in continuazione nel corso del tempo. Certamente, se le nuove tabelle saranno sostanzialmente rispettate dalle Corti, l’effetto ci sarà. Si ripercuoterà infatti non solo sui sinistri in pagamento ma sull’intero stock di quelli messi a riserva. È, al contrario, la stessa dinamica che si è manifestata lo scorso anno per Fondiaria Sai (la compagnia leader nella Rc auto) costretta rivalutare le sue riserve assicurative di oltre 600 milioni per adeguarle alle tabelle del Tribunale di Milano.
Sull’andamento dell’assicurazione obbligatoria notizie positive vengono infine dall’Isvap. Nei primi sette mesi dell’anno gli incrementi tariffari hanno fatto registrare una notevole decelerazione. Si attestano tra lo 0,2 ed il 2,7% nei diversi profili. Contemporaneamente si manifesta un fenomeno di nuova mutualità assicurativa. Calano del 9% le tariffe per i giovani neoassicurati a Napoli a fronte di incrementi del 6% a Bolzano e del 3,9% a Torino. Almeno nell’auto, insomma, l’Italia diviene meno federalista.
Nessun commento:
Posta un commento