Lo scorso 3 agosto il Governo ha approvato lo schema di DPR in esecuzione all'articolo 138 del Codice delle assicurazioni, il quale prevede che in caso di sinistro stradale i risarcimenti vengano stabiliti da una tabella unica nazionale che valuta il danno biologico e le menomazioni alla integrità psicofisica su una scala da 10 a 100 punti di invalidità. Tale tabella avrebbe lo scopo di rendere i risarcimenti più omogenei in tutto in tutto il Paese. L’approvazione del decreto non è stata, però, accolta di buon grado dagli operatori del settore. A tal proposito, l’A.N.E.I.S. – Associazione Nazionale Patrocinatori Stragiudiziali, in collaborazione con il CUPS – Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e al Presidente del Consiglio di Stato Pasquale de Lise affinché questo provvedimento venga bloccato e si anteponga il diritto alla salute e il suo integrale risarcimento all’utile di bilancio delle compagnie assicuratrici “La tabella non piace a nessuno: non piace ai medici legali che la ritengono non corrispondente alla realtà biologica, non piace ai patrocinatori che ritengono il valore pecuniario da attribuire ad ogni singolo punto di invalidità del tutto inadeguato a risarcire equamente il danno ad un bene prezioso quale il bene salute, non piace a molte associazioni dei consumatori che hanno minacciato impugnazione in via amministrativa, non piace alla Aifvs che l’ha dichiarata lesiva della dignità umana delle vittime della strada” – scrive nella lettera Luigi Cipriano, Presidente A.N.E.I.S. – “Un provvedimento che potrebbe essere definito incostituzionale in quanto ferisce la dignità umana e lede i diritti del danneggiato macroleso, sicuramente scevro da ogni intento speculativo, al totale e completo risarcimento.” I nuovi parametri, infatti, andranno a ridurre i risarcimenti per le lesioni macropermanenti (quindi anche quelle gravi e irreversibili) del 40-50% rispetto a quanto stabilito dalle tabelle Tribunale di Milano, convalidate dalla Corte di Cassazione e documento di riferimento per circa il 70% dei tribunali italiani.
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