La casistica del c.d. colpo di frusta, anche quando non esistono danni ai veicoli è molto frequente.
Oltre il 75% delle indennità ricade in un range di invalidità non superiore al 2%.
Le assicurazioni, pur liquidando tali eventi, sono convinte che si tratti di risarcimenti non dovuti.
Il colpo di frusta è un trauma al rachide cervicale,causato da un movimento repentino del capo, dovuto alla accelerazione più o meno violenta che sbalza in avanti sedile e conducente e tale da creare una escursione articolare i cui effetti possono essere temporanei ovvero permanenti.
Descritta sommariamente la dinamica del colpo di frusta, rimane da stabilire se da un tamponamento, soprattutto in caso di evento che si verifichi in centro urbano, dove le velocità sono bassissime e, derivino necessariamente le conseguenze lesive.
Un Giudice di Pace di Viterbo (sentenza n. 2956 del 06) ha negato, in un caso, il risarcimento richiesto, in quanto la consulenza tecnica ha escluso la sussistenza del nesso causale tra la dinamica del tamponamento, valutando a tal fine la velocità del veicolo tamponante al momento dell'urto e i dolori lamentati .
Nel quotidiano ogni individuo è sottoposto a sollecitazioni articolari spesso di notevole intensità che, se rimangono limitate entro il livello di 4 g (unità di misura della accelerazione, detta sollecitazioni), rientrano tra gli atti fisiologici della vita che l'organismo è predisposto a sopportare normalmente.
Ne deriva che in caso di incidente un tamponamento può provocare un danno risarcibile soltanto se il danneggiato possa dimostrare di aver subito danni al rachide cervicale, in virtù di una accelerazione superiore all'accennato limite di 4 g, pertanto se il suddetto valore è inferiore, potrebbe venire meno l'efficienza lesiva del fatto, dovendosi considerare il tamponamento non in grado di avere in sé la capacità di provocare lesioni del rachide cervicale degli occupanti del veicolo tamponato.
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